«Tu sei la dimostrazione che percorrere tanti chilometri non significa saper padroneggiare una moto!» Ecco le parole del mio amico Lucio, che esprimono un concetto che io sposo appieno: ancora oggi, nonostante i chilometri percorsi, sento di esser troppo rigido durante la marcia. Da sempre, praticamente da prima di partire, ho avvertito una sensazione non assoluta di padronanza della mia moto, manifestatasi in diverse occasioni in cui mi sono sentito un po’ impacciato o non completamente sciolto alla giuda. Avevo appena 16’000 km all’attivo quando ho intrapreso la mia avventura ed allora di motocicletta ne sapevo a pacchi, ma solo in teoria. Cominciare la mia “carriera” con una moto pesante non mi ha agevolato nella pratica (sicuramente il passaggio da una “piccola” ad una “media” e poi una “grande” mi avrebbe reso le cose più facili) ma l’ideale sarebbe stato quello di seguire un corso per poterne guadagnare in sicurezza e conoscenza di molte dinamiche di guida. Inoltre, spesso mi sono ritrovato difronte a strade bellissime e tortuose che generavano in me un minimo di frustrazione dovuta all’incapacità di sfruttare sino in fondo il mezzo a mia disposizione.
Quando i miei amici mi hanno parlato entusiasti dei corsi che avevano seguito presso il Team Traiettorie (www.teamtraiettorie.com) di Foggia mi sono subito incuriosito e la voglia di partecipare ad uno delle giornate formative è stata immediata. La moto gentilmente prestatami dal caro amico Lucio si è rivelata una compagna perfetta: una DR 350 del 1992 è veramente un bell’oggetto per acquisire dinamiche e tecniche di guida; leggera e maneggevole, praticamente il suo limite è solo quello mentale del pilota.
Già dalla mattina mi sono sentito a mio agio con i simpaticissimi e disponibilissimi istruttori della scuola che ci hanno ripresi uno per uno con la telecamera seguendoci con la moto e poi siamo stati divisi in tre gruppi a seconda della bravura. A me è toccato il livello intermedio, esattamente quel che mi aspettavo. Dopo una breve ma intensa introduzione delle dinamiche di conduzione e del mezzo, ci siamo messi in sella attraverso esercizi basilari, ma fondamentali per procedere poi all’affinazione delle tecniche di guida. La posizione di guida è stata così migliorata e perfezionata, gli automatismi verificati e siamo stati accompagnati nelle prove delle manovre di emergenza.
Problema comune a quasi tutti era la scarsa mobilità della parte alta del corpo, l’insufficiente pressione sulle pedane e lo sguardo sempre troppo basso. Dopo molti esercizi, richiami ed incoraggiamenti da parte dei nostri istruttori (l’ausilio degli auricolari e delle radio è stato fondamentale per effettuare correzioni in presa diretta) a fine del primo giorno già si vedevano i primi e palpabili risultati. A saperlo prima che c’era una scuola così figa a pochi passi da casa mia! Tra l’altro l’unica accreditata FMI di tutto il Sud d’Italia!
Il secondo giorno è stato incentrato ancor più sulla pratica con sessioni in pista, spesso seguiti singolarmente dai nostri istruttori che ci studiavano a bordo delle loro moto, e potevo percepire la mia padronanza del mezzo che aumentava giro dopo giro. Sebbene mi sentissi anni luce lontano dalle capacità di chi mi stava insegnando (ho fatto un giro di pista dietro ad un istruttore che mi ha fatto veramente capire cosa significhi fare le curve!) stavo acquisendo una consapevolezza nuova quella sicurezza che mi è mancata per tanti, troppi anni e chilometri. Fosse per me, questi corsi dovrebbero essere obbligatori per chi vuole dedicarsi alla guida di una motocicletta.
A fine giornata ero stanco, con il sedere quadrato (il DR non è esattamente una poltrona) e con le gambe che dimostravano ampiamente di aver lavorato nel corso degli ultimi due giorni, ma ne è valsa al pena: bellissima la sensazione di guardare lontano durante le percorrenze in curva, spingere sulle pedane e sentire la moto andare esattamente dove si vuole! Finalmente mi sono sentito un tutt’uno col mio mezzo e ho allontanato da me le paure di un tempo. Certo, dovrò proseguire con l’allenamento, continuare ad affinare la tecnica e, soprattutto, traferire tutte le conoscenze e ritarate la mia sensibilità quando siederò nuovamente sulla mia bella (che pesa 100 kg in più del DR) in Sud America, gravata dal carico di altri ben 50 kg. Tuttavia ora so di cosa è veramente capace una moto, ho aumentato il mio bagaglio teorico e di guida sicura (grazie a tantissimi consigli circa potenziali situazioni poco simpatiche, i ragazzi ne sanno veramente a pacchi!) e finalmente sento di poter abbandonare quello sgradito senso di frustrazione nell’avere un mezzo meraviglioso da comandare e che, se governato a dovere, non può che regalare ancora più soddisfazioni! In serata il video di confronto fra il primo e l’ultimo turno (visibile qui: www.youtube.com/watch?v=oh5XUvaYxeI&feature=youtu.be) si commenta da solo: rispetto a poche ore addietro sono anni luce avanti in termini di postura, movimento, spinta sulle pedane, orientamento dello sguardo e soprattutto: sicurezza e padronanza del mezzo! Quasi non mi riconosco fra le curve, sembro un altro! In serata tutti i partecipanti mostravano dei sorrisi panoramici ed il canonico diploma è solo la ciliegina sulla torta di una due giorni semplicemente da incorniciare.
Grazie ragazzi del Team Traiettorie, sono state poche le occasioni in cui ho imparato così tanto in così poco tempo! Per me, poi, doppia soddisfazione: vengo premiato con il diploma di Guida Avanzata, riservato al gruppo dei più “smaliziati”; gli istruttori hanno voluto così premiare i miglioramenti che dimostrati fra l’inizio e la fine del corso. Torno a casa con un sorriso panoramico stampato in faccia, ma soprattutto con la consapevolezza che da oggi potrò godermi ancora di più le curve che la strada mi metterà dinanzi! E non vedo l’ora…