Ma la cosa non mi dispiace affatto: ventiquattro mesi di anglosassonità mi stavano iniziando a creare problemi. Sono stato bene, ho lavorato tanto, ho conosciuto persone fantastiche, ma i tanti difetti di questo popolo cozzano pesantemente con l’ideale di vita che mi sono prefissato. Sono partito dall’Italia in cerca di civiltà e rispetto e ho trovato una società che brilla per educazione e per rispetto verso il prossimo che mi ha stupito in positivo. Pulizia e cordialità all’ordine del giorno sono cose che ho sognato quando ero nel Vecchio Continente, per cui sotto questo aspetto posso dirmi soddisfattissimo. Tuttavia mi sono anche scontrato con scarsissimo interesse verso culture ed usi differenti, poca apertura mentale e la cosa che più mi ha infastidito: l’assoluta inesistenza di una parola data e mantenuta. Una promessa ed una stretta di mano non valgono assolutamente nulla, cosa che mi fa incavolare profondamente.
Anche le mie vicissitudini con il mio ex datore di lavoro hanno sicuramente esacerbato un po’ il mio malumore e fattomi partire con l’amaro in bocca, tuttavia non voglio che questi siano gli unici ricordi dell’Australia, Paese in cui sono comunque stato benissimo ed in cui ho vissuto due anni fantastici. Ma non posso che constatare il mio assoluto e totale sentirmi a casa una volta atterrato a Bangkok. Adoro la Thailandia, non mi stancherò mai di ripeterlo e non mi stancherò mai di tornare in questa landa meravigliosa. Le vibrazioni che emana questa città combaciano perfettamente con le mie, per non parlare dei meravigliosi posti del circondario… e del Nord. ADORO LA THAILANDIA!!! Non l’avevo detto?
Il mio proposito di effettuare il corso di massaggio tradizionale thailandese va a buon fine e si finalizza in quattro settimane: conseguo il mio diploma di centoventi ore e vengo abilitato alla professione, ruolo che spero di ricoprire in Sud America. E anche nella vita privata, dato che è davvero una pratica eccezionale, con una tradizione millenaria davvero affascinante. Scoprire che esistono, in Thailandia, ospedali dove non vengono somministrati farmaci, ma solo rimedi naturali, ed il massaggio è parte di alcune terapie, mi lascia stupefatto. Nel corso di queste settimane riassaporo l’entusiasmo per tutto ciò che è colorato e intorno a me, pulito o sporco che sia, ma semplicemente vivo. In Australia molte cose mi parevano piatte, qui ogni angolo ha una sua storia e i visi sorridenti dei locali mi trasmettono immediato buonumore. E finalmente il cibo mi esplode nel palato, mille volte meglio delle porcate che trovavo nei supermercati australiani. Cibo fantastico, persone sorridenti ovunque, belle ragazze, caldo perenne… adoro la… ah no, l’ho già detto!
Quattro settimane ci mettono poco a passare: fra studio, pratica, amici, divertimenti allucinanti, amici termolesi che mi incontro per le affollate strade di BKK, vecchie e nuove amicizie che scopro nella capitale… Incredibile rincontrare qualcuno dopo due anni, per puro caso, in una città di più di sei milioni di persone… be’ si commenta da solo. Lasciare questa terra stupenda mi rattrista molto più che lasciare l’Australia. Quasi non vorrei ripartire e la possibilità di rimanere quasi si concretizza, tuttavia la mia bella è già in viaggio ed i biglietti aerei già prenotati… Un po’ di ripensamenti e poi la decisione: parto. Non una scelta semplice, davvero. Non ho mai, mai lasciato questo posto senza dispiacere. Ma due ruote con un’anima grossa quanto il mare che ci separa sono in viaggio ed io ho il compito aspettarla a destinazione: Cile! Appena terminato l’esame di massaggio di nuovo mi proietto in metropolitane, desk aeroportuali e bagagli a mano. Ovviamente non tutto poteva andare liscio: al desk mi viene comunicato che non mi è concesso di partire per mancanza di un visto australiano. Per un attimo mi torna alla memoria la scenetta vissuta in Iran. Cosa? Ma se devo fermarmi in aeroporto a Sydney solo per dodici ore? Pensavo che fino a ventiquattro non fosse necessario! Invece per l’Australia il limite è otto! Ma va?! Ecco un altro bel motivo per dire altre due paroline all’Australia! Sono le sei di sera ed il check in è aperto fino alle sette. Mi reco di volata all’unico internet point dell’aeroporto, visto che il Wi-Fi non funziona (proprio oggi, ma va’?!), ma il sito del governo che mi è stato indicato non accetta applicazioni da titolari di passaporti italiani.
Il tempo scorre veloce e corro nuovamente al check in, dove, dopo un altro quarto d’ora di tribolazioni, finalmente riusciamo ad effettuare la domanda on line e mi viene concesso di ritirare la mia carta d’imbarco. Vero che viaggiare riserba sempre sorprese e che io sono un mezzo disastro con burocrazia e annessi, ma che cacchio!!! Una volta in volo riesco ad assopirmi dopo la calura odierna, ma una volta a terra a Kuala Lumpur sono di nuovo in movimento: autobus verso il centro a ritrovare chi mi ospitò ben due anni fa… flash back e un tuffo nei ricordi… incredibile questo viaggio, mi sembra di esser dentro Ritorno al Futuro! Dopo aver trascorso tuta la notte a zonzo e mangiare via di nuovo in aeroporto, otto ore di sonno sino a Sydney e poi dodici in aeroporto a leggere e cercare di far mente locale al mese appena vissuto… Il continente Americano mi aspetta ed è la mia prima volta! Di nuovo in volo e ben sedici ore di attesa, grazie al cambio di orario parto il 30 ed arrivo… il 30! Ancora un viaggio nel tempo, stavolta reale, per giungere finalmente a Santiago de Chile!!!
È una bella giornata di sole, non fa freddo e me la cavo abbastanza bene al controllo passaporti, dove uno sguardo torvo cerca di farmi passare il sorriso. Sono stanco ed assonnato, intontito e letteralmente spaesato, ma pronto per la mia nuova avventura! La moto si sta avvicinando ed io ho tre settimane (di cui due di ritardo rispetto al preventivato) per prepararle un’accoglienza di tutto rispetto! Non vedo l’ora! Intanto mi rimetto a studiare spagnolo, mi concentro sul libro (voglio finirlo entro l’anno) e le altre mille cose da fare nel mentre… ce la posso fare! Ma una segretaria ci starebbe decisamente bene! America Twin è quasi pronto, l’aria locale è buona, speriamo la benzina lo sarà altrettanto!E la mia bella, dopo due mesi e mezzo di attesa, si prevede sia parecchio assetata… e non potrei desiderare di meglio!
Miano