I chilometri scorrono via veloci sotto le ruote e quasi non mi par vero di assaporare quasi l’aria di casa.
Mi dirigo verso Doel, paesino fantasma un po’ spettrale, poi il mio GPS decide di fare i capricci e ci metterò un’eternità a trovare la strada per Neeltje Jans, da dove potrò ammirare i prodigi di ingegneria degli olandesi. Fino a Enschede nulla di particolarmente eccitante, poi la compagnia del mio amico Bas, conosciuto in Italia, incontrato più volte in Thailandia, poi Australia ed infine a casa sua. Fa strano…
Da là tappa a Putten a trovare gli amici conosciuti a Perth, altro salto nel passato di questo fantastico viaggio. Da là a Colonia il passo è breve e le imprecazioni tante visto che il GPS non ne vuole sapere di funzionare. Scopro su internet che il problema deriva dalla bassa tensione della batteria della moto, la quale fa credere al GPS di esser collegato ad un PC e quindi in trasferimento dati.
Maastricht mi sorprende con le Grotte St. Pietersberg, davvero un intricato labirinto di gallerie di oltre 200 km: spettacolare! Altra chicca è una chiesa adibita a libreria… sembra che qui abbiano problemi a racimolare fedeli (e quindi offerte) e quindi gli immobili vengono venduti, così come in Belgio… spero che questa “tradizione” arrivi presto anche in Italia! Il Lussemburgo è una tappa più dettata dalla curiosità che dalla necessità e a parte un paio di castelli… va be’ 😉
Dormo in tenda appena fuori Strasburgo e poi un giro piacevole in centro città, dove vengo ospitato nella casa più sporca mai vista in vita mia… Segue Berna, davvero poco emozionante, ed il bel lago di Ginevra. Dormo ad Anières in una casa hippie e la compagnia è fantastica: due coppie davvero sensazionali ed ospitalissime. Così come le zanzare della casa…
Da là via verso la Route des Grandes Alpes con sosta a Valezan: il consiglio di Niklas è azzeccatissimo: gli scenari e le curve sono da lode. Mi dirigo poi (e finalmente) verso il Bel Paese con tranquillità e rilassatezza, ma quando mi compare dinanzi il cartello blu con la scritta Italia contornata dalle dodici stellette devo frenare e fermarmi.
Scendo dalla moto e mi guardo attorno. Non sembra che stia accadendo davvero eppure è così: resto imbambolato qualche secondo che dura molto più del previsto e risalgo in sella. Sospiro profondo ed inserisco la prima. Ora non ho più da immaginare: sto tornando a casa.
Sei un grande. Ti ammiro.
Un grosso in bocca al lupo per la tua vita.
Andrea….
quante volte ho pensato di farlo ma alla fine non ci sono mai riuscito..
Grazie davvero per le tue belle parole e crepi il lupo!
Spero scatterà anche in te quella scintilla che ti farà saltare dalla sedia e venir voglia di metterlo in pratica 🙂