E siamo al quarto Natale fuori casa. Non me ne capacito e non me ne rendo conto. Forse perché a me il Natale non piace J La strada è stata generosa ancora una volta con me: sono in una casa magnifica popolata da gente di ogni parte del globo e con tanta buona energia. Mi ritorna in mente la mia famiglia australiana…
Lasciato Puerto San Juliàn una strada piatta ed incolore si allontana dal mare e mi conduce verso Rio Gallegos, col vento che aumenta in maniera quasi insopportabile negli ultimi 100 km. Arrivo infreddolito ma contento, con il primo cartello che indica Ushuaia appena fuori la città.
Vengo accolto da una famiglia eccezionale, trattato come un ospite d’onore con tanto di mangiare squisito ed attenzioni ripetute. La moto sinora si è comportata magnificamente e non vede l’ora di cimentarsi con curve e sterrati, basta rettilinei informi e piatti. Riparto con un po’etti in più sulla pancia e qualche barattolo nel bauletto, alla frontiera col Cile non lasciano passare frutta o verdura.
Il cartello riporta la scritta “Ruta del Fin del Mundo”… e mi sento un po’ più lontano da casa di quanto avessi realizzato sinora. Via verso il traghetto allo stretto di Magallanes e mi sento felice come una Pasqua sebbene il periodo natalizio! Sbarco in Tierra del Fuego: un sogno durato anni, durante i quali ho dovuto più volte rimandare, riflettere, ripensare, riorganizzare ed immaginare. Oggi sono qui, anzi: siamo! Io e la mia bella, non ho mai avuto un solo dubbio che non avessimo potuto farcela!
Chiedo ad una signora di un chioschetto di indicarmi un luogo dove poter piantare la tenda e mi manda da un certo Don Carlos appena fuori la prossima città. Lo raggiungo emi viene offerta una stanzetta per la stratosferica cifra di 600 pesos, mentre piantare la tenda fuori casa me ne costerebbe non meno di 100. Considerato il freddo e l’infinità di campi liberi, saluto e ringrazio. A un chilometro chiedo di poter piantare la tenda di fronte ad una casa e mi viene offerto di dormire in una abitazione in costruzione, con letto e coperte, acqua (fredda), mi viene offerta la cena, una ottima chiacchierata e una fantastica compagnia sino alle 3 di notte. E tanti saluti a Don Carlos!
Proseguo la mia rotta verso Rio Grande e stavolta ci pensa un bel pezzo sterrato a mettermi di buon umore: campi dappertutto, animali semi liberi, suolo compatto e panorami in netto miglioramento rispetto a quanto visto sinora. Mi godo ogni singola curva, sasso o dislivello mentre il tempo inizia a peggiorare. Mi sparo gli ultimi 100 km sotto la pioggia con fango e pozzanghere che colorano me e la moto. Altra frontiera dove il calore argentino, mancatomi per sole ventiquattro ore, torna a scaldarmi le ossa e poi un’ultima sgroppata sino a Rio Grande, dove il buon Luciano mi accoglie con la sua famiglia e i suoi amici motociclisti.
Insieme rivediamo la strada lungo la Ruta 40 e la Carretera Austral, sembra che ci siano dei panorami semplicemente meravigliosi e il solo marcare i punti sulla cartina mi fa salire la voglia di viaggiare ancora di più. Mi lancio verso Tolhuin e mi godo un caffè con due motociclisti del luogo che percorrono le stesse strade che io faccio a 100 km/h al triplo della velocità, tanto da entrare in riserva dopo soli 100 km di distanza. Io invece mi godo i panorami e le montagne che da qua in poi mi accompagneranno verso Ushuaia!
La strada inizia a salire e ritorcersi su sé stessa, il freddo aumenta e la goduria pure! Via lungo il Passo Garibaldi, curve finalmente degne di tale nome e un sorriso indelebile stampato sotto al casco. Arrivo ad Ushuaia con la voglia e l’adrenalina di curvare ancora, ma la scritta col nome della città basta a farmi precipitare in uno stato di felicità ed intontimento profondo: ce l’ho fatta! Sono arrivato alla fine del mondo!!! Non ci credo mentre percorro le strade che mi portano a casa di Jon, amico istantaneo che aspetta gente di ogni parte del mondo. Come sentirsi a casa immediatamente e circondarsi di amici mai visti prima che aspettavano solo di incontrarsi.
Ebbene sono qua, Fin del Mundo, assieme alla mia compagna che da sei anni a questa parte mi ha preso in custodia per mostrarmi gli angoli più remoti di questo pianeta. Grazie a lei e alla sua instancabile voglia di marciare e scoprire. Ma grazie anche alla mia famiglia (originale ed “acquisita”J) che mi è sempre stata vicina nonostante i chilometri. Un grazie infinito anche ai miei sponsor che hanno creduto in me, mi hanno ricambiato con fiducia e prodotti che utilizzo giornalmente lungo queste meravigliose strade e che mi hanno fatto sentire un privilegiato fra i tanti viaggiatori che percorrono il globo; un grazie sincero anche a voi, la vostra fiducia vale tantissimo per me!
E grazie anche a te che stai leggendo: se questo sito è vivo e continuo a pubblicare i miei diari e le mie foto è perché so che dall’altra parte del monito ci sarai anche tu a gioire e continuare a sognare con me. Grazie dal profondo del cuore per farmi compagnia in questa pazza avventura. Ci vediamo presto e goditi un po’ di buon cibo italiano anche per me! Un saluto dalla fine del mondo!!!