Chi ci ha messo le mani precedentemente adesso dovrà vedersela anche con tutte le malattie veneree che gli auguro. Viene fuori che il filo della frizione era inadatto e fissato alla bell’e meglio sul rinvio del carter, risultato: quest’ultimo si stava sgranando e ho praticamente rischiato di rimanere senza comando da un momento all’altro… da chissà quanto tempo! E qui un plauso va nuovamente ai meccanici dell’officina che mi sostituiscono l’intero pezzo con uno recuperato (a fine lavori non me lo faranno neppure pagare) da un vecchio CBR 900 che va benissimo anche per la mia Africa.
Oltre a questo particolare sconcertante c’è da lavorare anche sul comando del gas e su altri dettagli meno visibili, ma comunque importanti. Tutti i cuscinetti (sia di ruote che di sterzo) sono da sostituire, ma questo è un particolare dovuto all’usura. Meno male che l’impianto elettrico è a posto ed il regolatore di tensione è pressoché perfetto. Non è necessaria la classica saldatura dei tre cavetti gialli, ed anche la pompa della benzina è in ottimo stato.
Tuttavia, decidiamo comunque di ricavare una piccola feritoia sulla fiancatina destra affinché un po’ d’aria raggiunga il regolatore e lo aiuti a dissipare meglio il suo calore. Per quanto riguarda le sospensioni scopro con estremo piacere che quella posteriore lavora ancora molto bene, mentre per le forcelle decidiamo di mettere un olio un po’ più denso di quello consigliato dalla Honda (alla fine Fausto troverà il giusto mix con differenti tipi di oli) visto che la mia sensazione era che fosse un po’ morbida. Per oggi di brutte notizie ne ho sentite abbastanza, l’unica nota positiva è, come sempre, la consapevolezza di aver affidato la mia moto ai migliori meccanici che abbia visto finora.