Ma valvole e candele necessitavano attenzione, soprattutto le ultime che avevano decisamente bisogno di esser sostituite. La benzina iraniana deve aver lasciato il suo marchio su di esse, tanto che un cilindro faceva fatica a funzionare correttamente sotto i 3’500 giri. Un “Grazie!” immenso ad Andrea ed alla sua pazienza, oltre che disponibilità ad aiutarmi dopo le ore ordinarie presso l’officina. Moto finalmente rombante come una volta, assistita da un cavo frizione che scorre correttamente (anche questo mi aveva abbandonato, complice non so quanto sporco fra cavo e guaina).
Stavolta non mi accontento di un giretto fuoriporta e mi lancio decisamente alla scoperta del Southern Western Australia, costellato da spiagge e destinazioni note. Prima tappa Margareth River, famosa per i suoi vini e le spiagge incantevoli. Dopo mesi di tranquillità, i primi ‘veri’ chilometri in moto mi stancano più del previsto. Ma la mia bella è troppo ammaliante e la fatica si sente solo a tratti. Feste a non finire con amici ed ‘amici di amici’, per poi ripartire verso Augusta e Cape Leeuwin, dove l’Oceano del Sud e quello Indiano s’incontrano amichevolmente. Un ripudio di panorami ed acqua blu mi fanno compagnia sino a Nannup, dove una matura coppia locale di motociclisti ci (stavolta ho un passeggero) ospita per la notte, ben felici di aver compagnia per la serata. Gentilissimi e simpaticissimi: lui con mille storie da raccontare fra navi mercantili e gare di sidecar, lei gentile e premurosa come solo una mamma sa essere. Via fra curve e fiumi (finalmente lontano da noiose e piatte autostrade) per attraversare parchi naturali severi e sconfinati, fra piste di terra ed animali selvatici. Albany mi stupisce con i suoi golfi azzurri e il famoso Gap: una parete di roccia separatasi dall’Antartico, non troppo distante. Ancora spiagge, mare e tantissimo sole. Sembra di essere ai confini del Paradiso.
Ancora amici, sorrisi, goliardia e tante persone che vale la pena di esser venuti a conoscere sin qui. Ancora moto, tanti chilometri e tanta polvere. Una tenda ai margini di una strada sterrata è l’alcova perfetta per la nottata, prima delle due foto di rito (non ne servono altre) per il famoso Wave Rock: impatto di magnitudo notevole, ma dalla durata davvero limitata. Altre centinaia di chilometri fra laghi salati e campi di grano, pascoli, alberi e l’ultimo sterrato prima di rimettere la moto sotto al telo e lasciarsi cadere sul divano. Duemila chilometri in sette giorni, tante spiagge, colori, sensazioni ed occhi scintillanti. Sarebbe stato bello continuare a viaggiare, visto che (dopo tanto tempo) ho subito ancora il fascino della strada e delle mille sorprese che sa regalare. Ma i miei programmi mi impongono un ritorno a Perth, metter da parte ancora qualche spicciolo prima del coast to coast che mi attende a gennaio. Sydney, sei nel mirino!
Ancora un po’ di giorni per lavorare al libro (sono a metà!) e sistemare ancora moto e bagagli prima della gran traversata. Manca poco. Manca tanto. In questo momento non so dire; preferisco concentrarmi sui miei amici e godere della loro compagnia sinché sarà possibile. Qui Australia, ci sentiamo fra pochi giorni… ciaooo!!!