La Patagonia certo non lascia senza sorprese… Doversi confrontare con pompe di benzina a secco, calcolare i chilometri, caricare acqua (ma quello sempre), schivare i guanachi, passare dall’abbigliamento invernale a quello estivo con il passare di una sola nuvola davanti al sole… interessante eh?
A La Esperanza faccio conoscenza con tanti motociclisti bloccati dall’assenza di benzina, a El Calafate schivo con molta fortuna una fila di cinque ore per fare un pieno, ma la bellezza che mi regala il Perito Moreno merita il rischio. Due italiani vedono la mia targa e mi invitano a cena informandomi che presto ci sarà Frosinone-Juventus nel campionato di calcio… molto poco interessante come notizia, ma la loro compagnia è spettacolare dopo mesi di lingua spagnola!
Lotto contro il fortissimo vento per raggiungere El Chaltén e visitare il parco nazionale annesso, ma ci guadagno solo due giorni di pioggia e le due escursioni che avevo in programma vanno a farsi benedire… anche qua coda di mezz’ora alle sette di mattina per il classico pieno… per fortuna al ritorno il vento è a favore, almeno una volta in migliaia di chilometri!
A Gobernador Gregores, dopo settanta dei centodieci chilometri di Ruta 40 che sono rimasti da asfaltare, buco e si ferma Alex, statunitense, ad aiutarmi. Dopodiché anche lui si ritrova con la ruota a terra e cade rovinosamente nel tentativo di arrancare verso la città (è il terzo che vedo della giornata dopo un tizio con un KLR e uno su GS1200, quest’ultimo quasi butta a terra anche me mentre mi sorpassa sulla breccia).. Fortuna che ho un contatto in zona e ci riprendiamo dalla calura e dalle fatiche a casa del buon Chano. Alex sta recuperando da un virus intestinale che lo ha tenuto a stecchetto per giorni interi, la sua moto si spegne ogni 5 km forse a causa della benzina di cattiva qualità e mi racconta storie e sfighe degne di Lupo Alberto.
Dopo aver sofferto un problema intestinale io stesso (che mi stia contagiando Alex?) seguito da febbre, riusciamo a ripartire alla volta di Bajo Caracoles, raggiunta dopo cinque ore (120 km). Arrancando ogni 5 km e perdendo un’ora per lavare il filtro dell’aria (incredibile quanto sia semplice raggiungere quello dell’Africa Twin, moto più vecchia di quindici anni) dormiamo dal buon Luis, unico poliziotto di Bajo Caracoles, complesso di case e una pompa di benzina. Posto orribile.
Da là in poi mi separo dal mio amico, lui cercherà un meccanico al nord, io proseguo per Lago Posadas dove arrivo stanchissimo: supporto della valigia destra rotto (terza volta), brecciolino da tutte le parti e vento fortissimo. Ci pensa il buon Christian a saldare il tutto per l’ennesima volta, spero la definitiva: rinforziamo la parte, poi mi tocca aspettare il giorno successivo per mettere nuovamente benzina e poi lanciarmi verso il confine: vento molto forte, ma strade sterrate meravigliose fino a raggiungere un istmo che separa i laghi del circondario: stupendo! Poi percorsi da enduro sino al confine, dove finalmente crollo sfatto in un letto gentilmente offertomi dai Carabineros de Chile.
Non posso desiderare nulla di più… anzi no: una bella doccia! Ma non voglio esagerare… Grazie Argentina, ora tocca di nuovo al Cile e alla Carretera Austral, ma ci vediamo presto!
Articoli correlati
Lascia un commento
Complimenti per la bella esperienza che stai vivendo
Spostato! Che spettacolo di posto, grazie per condividerlo con tutti noi.
Ti ho scritto una mail tempo fa, forse è andata persa.
Vedo che te la passi bene quindi sto tranquillo.
Un saluto