Moto carica, bagagli a posto, acqua, mangiare, benzina, eppure io mi sento vuoto come una diga. Tante emozioni sono in superficie, ma dentro sono praticamente incapace d’intendere quel che sto facendo. Deliberatamente sto allontanandomi dalla mia famiglia australiana, le persone per cui morirei e che farei di tutto per stare ancora un giorno assieme.
Eppure, così come un anno e mezzo fa, mi allontano dai miei cari, dalle figure che amo. Sono letteralmente in crisi. Viaggio per inerzia: la mia moto mi conduce dove la ruota anteriore punta, ma non so ancora il perché. Già più volte la Strada mi ha parlato e mi ha spronato ad andare avanti, rassicurandomi che tutto sarebbe andato per il verso giusto. Oggi, anch’essa tace. Ed io ho veramente poco da aggiungere al silenzio…
La prima tappa è a Nannup, dove vado a ritrovare la fantastica coppia che mi ospitò un mese e mezzo fa. John and Sue, queste persone gentilissime e simpaticissime che mi hanno ispirato con le loro storie, avventure e la tenerezza con cui vivono assieme da una vita.
Per me, l’onore più grande è che la maglietta del motoclub di Termoli venga conservata da loro. Sono felicissimo di poter affidare loro questo cimelio e il viso super sorridente di John mi fa capire che il regalo è ben accetto. Trascorro con loro un po’ di tempo e rifiuto (a malincuore) l’invito a restare la notte. La strada chiama e voglio fare un po’ di chilometri verso Esperance, davvero lontana vista da qui. Di nuovo in strada, di nuovo a viaggiare nel vuoto. L’asfalto da queste parti non sempre è costante e a volte la mia bella tinge le proprie ruote di arancione. E di curve, veramente poche. Campeggio a Cranbrook vicino fra alberi e scheletri di canguri, dopo che quelli vivi sono scappati in gruppo dinanzi a me. Bellissimi. E liberi. Buonanotte mondo, buonanotte Strada. Io ed il mio vuoto cosmico ti aspettiamo domani…