Un Tricolore messo male

Ultima notte a Tehran: controllo il mio ‘divano’ su Couchsurfing, rispondo alla e-mail dei miei genitori, invio un po’ di documenti ad alcune compagnie in India per capire come liberare la moto dalla sua ‘prigione a forma di parallelepipedo’, doccia, barba e un po’ di relax… neppure il tempo di mettere su il tè (curiosità: qui il cubetto di zucchero va tenuto in bocca anziché diluito nella tazza) che sono le due di notte ed il taxi è fuori che mi aspetta.

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Asfalto, vento e sabbia.

Asfalto, vento e sabbia. Questo mi attende nel tragitto verso Shiraz. Decantata da tutti come una delle più belle città dell’Iran, ha una passerella altrettanto piacevole: la strada che vi conduce è davvero molto molto bella. Mi fermo spesso a fare fotografie e resto basito dagli scenari che mi si parano innanzi. C’è un sole magnifico e guidare, oggi, nasconde sensazioni nuove: mi sto veramente godendo questo viaggio, l’Iran e le sue sfumature color terra.

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Deserto… o no?

Per oggi il meteo non prevede nulla di buono, dunque fodera interna antipioggia e invernale, felpa e un ringraziamento a me stesso per non aver lasciato a casa l’abbigliamento dedicato. La sveglia non è clemente, ma non posso prendermela comoda e alle 6:15 sono in piedi per levare le tende ed evitare le frotte di lavoratori entranti in Tehran. Dopo tanti tentativi, in queste settimane, di svegliarmi ad orari decenti, stavolta ci sono riuscito!

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Cielo grigio

Supero una fila interminabile di macchine (qui è prassi) e il benzinaio mi offre di far miscela. Sarebbe bello avere ancora quattordici anni e andare al mare con il mio ‘paparillo’ (motorino), ma ora ne ho trenta e le spiagge che conosco sono lontane nel tempo e nello spazio… Serbatoio pieno e mente sgombra: il modo migliore di rimettersi in marcia.

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…quindici bastano?

Sveglia presto, ricarica la moto e via alla farmacia di Izmael per l’intervista con SBS Radio Australia. Sbrigati i miei doveri da ‘star’, poco prima di mezzogiorno sono pronto a macinare chilometri come non mai. Sento che sto per  iniziare a scrivere un nuovo capitolo del mio viaggio e molti pensieri mi accompagnano lungo il percorso.

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