Fortunatamente lo spedizioniere iraniano mi fa un favore e invia una e-mail direttamente ad un ‘capacchione’ della Compagnia cargo che ha in affidamento la mia bella. Con un allucinante ritardo, il suo arrivo è previsto per il 29. Ma quel che mi preoccupa è la burocrazia e le procedure per ‘liberarla’… Farò un salto presso gli uffici della Compagnia, ma visto che nel fine settimana sarà difficile trovare qualcuno, accetto l’invito di Ravided ad accompagnarlo a Done, meta per le riprese ‘esterne’ del film. Sveglia all’alba, mezz’ora di moto verso l’appuntamento con i suoi colleghi, poi tre ore di macchina per raggiungere questo paesino sperduto… completamente immerso nella campagna! Usciti da Mumbai (e ce ne vuole!) il paesaggio cambia radicalmente e finalmente i miei occhi possono riempirsi di verde ed azzurro! Cielo spettacolare, tanto verde (mi ricorda la Thailandia) ed aria pulita… finalmente!
Certo, arrivare non è stato facile: dapprima gli errori di navigazione, poi il traffico locale: davvero incredibile, soprattutto fuori dalla città! Mi spiego: in urbe è una vera e propria giungla, con auto, risciò e scooter che appaiono magicamente da ogni direzione. Ma almeno seguono un qualche ‘flusso’ e puoi intuire almeno dove vogliono andare. Nei tratti extraurbani , invece, vige la più totale anarchia! Gente che sorpassa in curva, chi cambia corsia solo per evitare le imperfezioni dell’asfalto… sorpassi con annesso lampeggiamento verso le macchine dell’altra corsia:. Quasi come a dire: “tocca a voi rallentare o spostarvi, io sto sorpassando”! E così ti ritrovi gente che viene contromano, ma anche vacche in carreggiata (ovviamente senza preavviso) e TUTTI che suonano come dannati, senza il minimo accenno di mettere una qualche freccia.
Dovessero mai consumarsi le lampadine… Done è immersa in una natura vigorosa e lussureggiante, ma con grazia. Non ci si perde fra palmizi o erba alta ed un mesto fiume (ora che non è stagione di piogge) fa da sottofondo musicale. Anche questo contribuisce a rinverdire la memoria della Thailandia: i due giorni di rafting sul fiume Pai sono stati così intensi da spuntare nuovamente… tuttavia sono in india e non vorrei essere in altro posto se non qui: la Thailandia può aspettare… Fa caldissimo (o meglio: è umidissimo), ma l’interno della casa che ci ospita offre un minimo di refrigerio. Almeno a chi (come me) può scegliere dove sedere: tecnici e compagnia bella devono patire il sole cocente della giornata… ma non li vedo sudare troppo, si vede che sono ben abituati! L’attore protagonista del film (un poliziesco intitolato Charli Ke Chakkar Mein, ovvero Storie di droga) si chiama Naseerudin Shah, molto apprezzato e famoso in India. Gli vengo presentato per intercessione di Ravidev e, quando viene a conoscenza del mio viaggio, esclama un secco: “That’s amazing!”
Be’, di solito non mi concedo ai complimenti, ma sentirsi dire una cosa del genere da un attore con all’attivo più di centosettanta film (alcuni anche hollywoodiani, come La leggenda degli uomini straordinari) non è male! Forse che quest’idea, all’inizio strampalata per molti, possa accogliere nuovi fan? Eh eh… Ad ogni modo ringrazio e mi godo il pomeriggio, contraddistinto da qualche video del mio PC, un po’ di riflessioni e qualche estemporanea visita sui vari set. Il posto è meraviglioso e verrebbe la voglia di restare qualche giorno a godersi la pace ed il relax che può offrire. Le ore scorrono piacevoli ed in serata, finalmente, un po’ sollievo dopo il caldo intenso. Io e Ravidev ci concediamo un giretto per le buie, stratte e sterrate stradine di Done. Ci sono tante casupole abitate da pacifici e silenziosi inquilini. Non si sentono televisioni, radio, automobili, gente che strilla o animali che si lamentano. Solo i grilli strillano a gran voce, ma è un piacevole suono, come le onde di un mare poco lontano… C’è pochissima luce e si possono ammirare tantissime stelle. Che posto spettacolare! Vien voglia di restare per un (bel po’)… Ma non si può: il giorno visita alla Compagnia cargo e qualche informazione in più. Sembra che al porto di Nhava Sheva ci sarà da battagliare… Vedrò di fare tesoro dei consigli si Stefano e Annamaria (www.percorrendoindue.it) due italiani a Goa che da poco hanno ritirato le loro moto dallo Sri Lanka.
Siamo in contatto da diversi mesi e mi hanno dato sempre delle dritte, non solo in India, ma anche in Iran. Sono due ragazzi straordinari, anch’essi in viaggio da tanto, e non vedo l’ora di incontrarli, a Goa, assieme alla mia bella… Finito alla Compagnia mi concedo il primo ‘vero’ giro esplorativo a Mumbai. Che casino! Traffico ovunque, persone in ogni dove (sembrano non finire mai ‘sti indiani!) e tante, tante strade da camminare! Stavolta i pensieri riniziano ad affiorare, anche sono ben sornioni. Ma va bene così: riesco a godermi il traffico, l’aria pesante, il puzzo di alcuni scorci non proprio ‘piacevoli’ (mi riferisco alle condizioni misere di alcuni quartieri) e il caos generale. Fa strano vedere auto di lusso (poche, ma ci sono) sfrecciare dinanzi a baracche e tende piazzate anche ai margini della strada. Eppure, in questo marasma di fumo, clacson, caldo e frenesia, riesco a commuovermi dinanzi ad un signore che si ferma a fare quattro carezze ad un cane. Quest’ultimo gli offre la pancia per il tempo necessario a farmi inquadrare questa visione stonata con tutto il resto.
Non so perché proprio questa immagine… fatto sta che questo gesto, ai miei occhi, sembra sanare tutte le ingiustizie e le diversità che questa città mi sta mostrando… In questo attimo di ‘debolezza’ penso ai miei genitori. Ancora non realizzo il tempo che manco da casa ed il sentirli spesso (finalmente in India posso) ha sempre anestetizzato la malinconia. Eppure, per pochi secondi che la mia ‘corazza’ è a terra, non vorrei altro che stringerli forte ed abbracciarli per dirgli quanto voglia loro bene…