La scintilla di quanto è accaduto avviene in uno dei tanti stop lungo la GOR per ammirare le meraviglie della costa del Victoria. Il tempo è variabile e sono in compagnia di altri due viaggiatori, sempre su moto.Siamo fermi a far foto a questi luoghi meravigliosi, attorniati da numerosissimi turisti. Le nostre moto, impolverate e cariche di bagagli, non passano inosservate e catturano l’attenzione di numerosi ‘bmwisti’, su queste strade dopo un evento del marchio teutonico. Fra di essi Miles, manager dell’evento.
Appena visti inizia a farci domande e, con genuino stupore ed ammirazione per i chilometri da noi sin qui percorsi, ci chiede se saremo presenti alla gara SBK (SuperBike) di Phillip Island, prevista per il fine settimana. “Magari!” la nostra risposta “Ma i biglietti costano troppo per noi…” Neppure il tempo di finire la frase e ci lascia il suo biglietto da visita, con la raccomandazione di scrivergli e la possibilità di avere dei biglietti omaggio direttamente da (nientepopò di meno che) BMW Motorrad GoldBet SBK Team! Ringraziamenti sentitissimi, foto di rito e dopo un altro giorno e mezzo di viaggio sbarchiamo ad Ocean Grove. Io mi trattengo per tre sere, i miei amici proseguono verso Melbourne. A me il compito di mandare la fatidica e-mail e… la risposta è positiva! Abbiamo tre pass per l’intero week end di gara ed accesso al paddock! Unico problema: Phillip Island è dall’altra parte del porto di Melbourne e distante ‘appena’ 236 km! C’è un traghetto per raggiungere Sorrento: mi consentirebbe di risparmiare 100 km, ma impiega 40 minuti ed il tempo totale del viaggio sarebbe sempre e comunque di tre ore. E mi costerebbe ben 59 $… con tale somma riempirei due serbatoi di benzina per ben 800 km di autonomia.
Dunque la decisione è presa: sveglia alle 5:30 e in sella per raggiungere ed attraversare tutta Melbourne, più la discesa verso Phillip Island. Poco traffico, frescura mattutina e via in sella per condurre la mia moto verso un circuito leggendario… non posso esser più felice! Mi sparo tre ore e mezza di moto senza mai scendere dalla sella e, con l’entusiasmo di un bambino che sta per scartare i regali di Natale, raggiungo l’Accreditation Centre dove posso ritirare i biglietti promessi. Figata!
I miei amici sono ancora a Melbourne e mi raggiugneranno nel pomeriggio. Già fuori dal recinto le SuperSport stanno facendo i primi giri del Warm Up ed il rombo dei loro motori mi fa sorridere d’eccitazione come non mai!
Sono sveglio da quatro ore e sono arzillo come non mai! Appena entrato sono alla curva 12, proprio dinanzi al rettifilo. Mi impressiono al vedere i piloti così veloci e così piegati prima di spremere i motori al massimo. Impressionante! Intorno a me moto di ogni genere, cubatura e marchio, ma la mia bella inizia a conquistare i primi consensi: in molti la guardano e la scrutano per intuire la nostra provenienza. Arrivano i primi curiosi a farmi domande, fare foto seduti in sella alla mia Regina e… sebbene sia contornato da moto da oltre 30’000 $, vedere che una delle più ammirate è proprio lei… è impareggiabile!
Faccio un intero giro intorno alla pista (peculiarità di Phillip Island è il poter mettere la moto sul prato in corrispondenza di ogni tribuna) e tanti mi guardano e salutano… io scuoto la testa sia per salutare, sia perché tutto ciò mi pare assolutamente surreale. Curva Stoner, Doohan, Siberia, Lukey Heights… tutto così bello da non sembrare vero! Raggiungo i paddock e intorno a me piloti, meccanici, tecnici… oltre alle immancabili ragazze ombrellino… la SBK è un paradiso e tutti sono molto alla mano e disponibili a fare due chiacchiere. Fantastico!
Sono passati anni dall’ultima volta che ho goduto di un fine settimana del genere, ad Imola, ma io mi sento ancora uno sbarbatello davanti alla vetrina del negozio di giocattoli!
Parcheggio la mia bella vicino al rettilineo e vado incontro a Miles per ringraziarlo del meraviglioso regalo e… non è finita qua! Mi preleva e mi conduce nell’area V.I.P della BMW, proprio sopra i box delle squadre che partecipano alla gara. All’interno i clienti più danarosi e dotati delle moto più costose della gamma BMW… ed io! Per fortuna mi accettano anche se guido una Honda e tutti si rivelano molto alla mano e simpatici. Mi viene offerto il pranzo e una camminata lungo la Pit Lane, optional rispetto al biglietto convenzionale. Ho così modo di entrare nel vivo dei box e far foto a profusione a moto e piloti. Non ho parole! Ricapitoliamo: ero lungo la GOR a fare foto e, dopo tre giorni, mi ritrovo nell’area V.I.P. riservata ad esclusivi clienti BMW, durante il week end di gara di una delle piste più belle del circuito mondiale e… tutti mi fanno complimenti per il mio viaggio. Se è un sogno preferisco sognare per sempre.
Se sono morto, il Paradiso me lo aspettavo molto meno piacevole. Se sono vivo, non sono mai stato più vivo di così! Faccio un giro fra i paddock e parlo con un paio di responsabili della scuderia BMW, entrambi italiani. Facciamo due chiacchiere mentre racconto loro del mio viaggio e di quanto li invidi per quel che fanno… mentre alcuni si lamentano e vorrebbero lasciare questo mondo per altri lavori. Incredibile al vita, eh? Verso fine serata i due piloti BMW arrivano nell’area dove siamo ospitati e ho modo di scambiare due parole con Marco Melandri:
– Io: “Ciao Marco! Foto?”
– Melandri: “Ah, sei italiano!”
– Io: “Sì, sono arrivato in moto oggi…”
– Melandri: “Ma sei tu quello che è venuto in moto!?”
– Io: “Eh sì…”
– Melandri: “Merda!”
– Io: “Non posso lamentarmi. È stato un bel viaggetto…”
– Melandri: “Merda!”
Come dice la pubblicità? “Ci sono cose che non si possono comprare…” per tutto il resto, c’è Australia Twin!
Ma non è finita qua. All’uscita del paddock mi fermo a parlare con Guido Meda ed Alessio Conti, giornalisti di Italia 1. Racconto loro del mio viaggio e restano stupiti dalla mia decisione di mollare tutto, saltare in sella e partire.
Mi fanno i complimenti e mi riaccompagnano in macchina proprio da lei, la mia bella a due ruote che mi ha concesso di raggiungere questo luogo meraviglioso e reso realtà il sogno incredibile che sto vivendo. Vado per togliere il lucchetto dal casco e trovo un biglietto da visita nella borsa da serbatoio: “Siamo di Nuvolari.tv, ci chiami? Vorremmo intervistarti” firmato Leo di Motology. E stavolta sono ancor più incredulo di prima… non ho davvero parole! Vado a casa felice come una Pasqua, un Capodanno e una festa di laurea tutti assieme! Che giornata spetacolare… fantastica!
A volerla immaginare così, non ci sarei mai riuscito! Via in moto verso la casa di un ragazzo che si è offerto di ospitare tutti e tre: infatti arrivano anche Teo e Lilly. La notte faccio fatica a dormire, complice una zanzara, ma anche le tantissime emzioni di una delle giornate più sorprendenti di tutta la mia vita. Sarebbe mancata solo Miss Italia che saltava fuori da una torta alla panna e sarei potuto morire oggi.
L’indomani sveglia presto per tornare ancora là, dove tutte le sorprese prendono corpo.
Dopo un altro giro intorno alla pista insieme ai miei amici, vengo chiamato da Leo e Fabio di Motology e letteralmente prelevato: mi mettono un Pit Lane pass intorno al collo (col quale posso entrare anche in sala stampa) ci presentiamo e mi raccontano di aver visto la mia moto mentre facevano un’intervista. Ancora lei, sempre lei la mia amata, ha fatto da tramite anche verso queste persone, non contenta di avermi traghettato in giro per il mondo e di avermi stravo
Fatta l’intervista inizia l’attività frenetica in previsione di Gara 1 della SuperBike.
In veste da inviato non ufficiale, faccio da traduttore per una delle ragazze ombrellino (che ho conosciuto ieri) e la reclutiamo per esser al fianco di Lundh del Team Pedercini con la Kawasaki, di cui Motology è sponsor. lto la vita. Racconto delle mie imprese, dei Paesi attraversasi e mi propongono di fare un’intervista. Io ho gli occhi fuori dalle orbite e quasi non ci credo… ma visto quel che sta accadendo da un paio di giorni a questa parte, ormai non posso più sorprendermi di esser continuamente sorpreso!
Facciamo un’intervista volante (durante la quale una signora mi faceva anche le foto, avrà pensato fossi chissà chi) e per me è ancora un crescendo di emozioni indescrivibili… Mi propongono anche un paio di cosette niente male, ma di quelle ve ne parlerò appena prenderanno piede! Per ora, posso solo dire che l’intervista andrà in onda su Nuvolari sul canale 222 del digitale terrestre, il giorno 8 Marzo alle ore 22.30.
Mi chiedono di regger la loro telecamera e li seguo verso la griglia di partenza, in pieno rettilineo e contornato da piloti di fama mondiale, moto da paura, meccanici, team manager famosi, altre stupende ragazze, altre telecamere, giornalisti di canali internazionali ed ufficiali di gara.
Ed io sono con stivali e pantaloni da moto, maglia sudaticcia ed orecchino, una telecamera spenta sottomano e assolutamente niente da fare se non crogiolarmi di questo spettacolo immenso e dell’esser circondato da tutti i personaggi possibili ed immaginabili, direttamente dal Paese dei Balocchi! Più ci penso e più non ci credo: me ne vado a zonzo sul rettifilo di Phillip Island, pista mitica che ero solito vedere nelle dirette di notte in televisione o nei videogames… fino a poco tempo fa! Una sonora sirena ci rimanda tutti nei box e Fabio mi dice: “Ma eri anche tu in griglia?”
– Io: “Sì, perché?”
– Fabio: “Il pass che hai non te lo avrebbe consentito. Per di più con la telecamera in mano! Passano solo telecamere accreditate e la nostra non lo è. Sei stato fortunato, ci sono giornalisti che là non possono andare. Quando tornerai a casa potrai raccontare ai tuoi amici di esserti fatto una griglia!”
Voi avete qualcosa da agigungere? Perchè io ho finito gli aggettivi…
Rientriamo nei box e da lì mi vedo tutta Gara 1, accanto a meccanici e tecnici ufficiali del Team Pedercini. Mi sorprende la tranuillità con cui vivono la gara: ormai quel che dovevano fare l’hanno fatto e, a meno di una foratura o di una caduta, non rivedranno pilota e moto prima della bandiera a scacchi.
I giri passano veloci e ad aggiundicardi Gara 1 è Guintoli con l’Aprilia. Mentre Leo fa le riprese video, mi viene messa in mano una fotocamera da paura e vengo spinto sotto al podio e con i fot
ografi di altri media mondiali. Io a fare le foto sotto al podio a Guintoli, Laverty e Fabrizio e con le tre moto ufficiali ad un palmo dal mio naso. Non ho parole.
Nel senso che la mia capacità oratoria è totalmente azzerata! Finita Gara 1 accompagno Leo e Fabio ad intervistare anche Ayrton Baovini, sfortunato pilota italiano del team Alstare Ducati che si è rotto la gamba durante i test privati (su questa stessa pista) di una diecina di giorni fa. Anche qui un po’ di foto e, devo ammetterlo, constato la disponibilità, umiltà e tranquillità di questo simpatico centauro italiano: mai avrei immaginato che un pilota del circuito mondiale potesse esser così alla mano e gentile. Davvero una persona fantastica. Come tante, del resto, incontrate sinora fra paddock e box. In SBK sono tutti abbastanza rilassati e non è inusuale vedere piloti, team manager e personaggi di spicco camminare e scambiare due parole con tutti.
Ovviamente c’è sempre la classica eccezione: incontro un pilota, mio omonimo, arrogante e presuntuoso in una maniera tale che è inversamente proporzionale alla sua statura. Meno male che non corre più… Durante Gara 2 Leo e Fabio mi salutano perché il loro volo è prossimo e resto felice e beato a contemplare la gara un po’ dal box, un po’ dalla sala stampa.
Finita Gara 2, aggiudicata da Laverty, di nuovo sotto al podio a far foto, stavolta con la mia macchinetta, rossa ed incidentata. Un po’ di foto e video dal rettifilo e qualche chiacchiera con i meccanici Aprilia, prima di rientrare in sala stampa per scroccare un po’ d’acqua e due tramezzini. Torno all’area V.I.P BMW per ringraziare ancora e sentitamente Miles, l’artefice di tutto quel che avete letto sinora.
Non ho davvero idea di come ringraziarlo e le sue parole sono semplicemente: “Non ti preoccupare, è un piacere per me averti potuto offrire questa possibilità. Un piccolo regalo spassionato…” La sua gentilezza e la sua disponibilità resteranno per sempre nella mia memoria e questa persona avrà, da parte mia, eterna gratitudine! Cala il sole e la magia della SuperBike e di Phillip Island stanno per finire, ma non senza un’ulteriore soddisfazione finale: mi fermo a salutare Alessio Conti quando Alberto Porta, collega di Meda e Conti stesso, ci passa affianco e mi dice: “Ma sei tu quel matto che è venuto dall’Italia in moto?”