Parchi nazionali stupendi, vulcani, lagune, cascate, scenari pazzeschi in ogni dove… scoprire il Cile è come esplorare un altro pianeta!
Non sempre però le cose vanno come uno spera: dopo la stupida caduta nel Parque Nacional del Conquillio devo fermarmi più del dovuto a Santiago de Chile per dare una sistemata al telaietto portaborse e al para serbatoio che si piegano ogni volta che toccano qualcosa; d’altronde il peso della moto è rilevante, non posso biasimarli.
Dopo aver incontrato il mitico Juan, presentatomi dal grande amico in comune Simone, via verso el Pato a smontare e piegare un po’ di ferro: grande esperto di ferro e saldature, realizza i suoi rimorchi Campbox e mi fornisce un aiuto prezioso per sistemare i miei supporti. Viene poi la volta dei simpaticissimi ragazzi di Evolution Car Audio coi quali sistemo un po’ di cosette elettriche oltre alla carena lievemente piegata. Lavoriamo fino alle 21:30, impagabili!
È anche ora di cambiare scarpe alla moto e via alla Metzeler e grazie al mio amico Mauro conosco Jorge, l’importatore locale: due belle gomme offertemi con uno sconto irrifiutabile! Grazie Jorge, grazie Metzeler e grazie Mauro, un altro grandissimo contributo al mio viaggio! Incredibilmente mentre carico le gomme mi ritrovo davanti Felipe, altro partecipante alla selezione Ducati dell’estate passata: quasi non ci credo, sembra proprio che il mondo si sia rimpicciolito!
Tempo di lasciare Santiago, percorro alcuni chilometri proprio con Mauro fino a La Serena dove conosco anche Niklas, tedesco impegnato nella sua tratta da punta a punta delle Americhe. Ci salutiamo con appuntamento a Salta, l’indomani parto verso il Paso de Agua Negra, ma prima tocca agli amici di Crossteam di La Serena che mi montano le gomme nuove gratis: non ho parole epr l’aiuto che sto ricevendo finora!
Scenari stupendi, strada abbastanza schifosa ma ne vale la pena per quel che sto vivendo! Peccato che la carburazione della moto sia decisamente sballata e arrivo con molta fatica a 3270 m.s.l.m., dove arranco con la moto che singhiozza a più non posso. Mi fermo a chiedere informazioni circa il passo (mancano molti chilometri e devo salire ancora di 1500 m di quota) presso una struttura di pietra che alloggia tre personaggi che allevano capre e producono formaggio.
Torno alla moto ma non parte, ha deciso definitivamente di fermarsi proprio qui, in un tratto chiamato Infernillo. Sono con la moto ferma a 80 km da ogni forma di civiltà, non ho segnale telefonico e a breve farà molto freddo. Non mi resta che chiedere ospitalità alle persone che ho di fronte, imbottirmi per bene e ficcarmi dentro un sacco a pelo molto caldo: trovare il modo di proseguire da qui è la mia priorità ora e ha la forma di un bel punto interrogativo…