Riparto con un forte vento e la netta sensazione di andare verso Mordor più che verso un orizzonte promettente. Dopo 30 km mi fermo ad una cava per far passare dei nuvoloni carichi di pioggia, mentre sotto ad un portico sistemo le coperte antiacqua alle borse anteriori. Io non ho voglia di indossare le mie, ogni volta ci metto un sacco di tempo e stavolta confido più nel vento che nella protezione della plastica. E funziona.
La strada punta dritta come una freccia, scrutare oltre la linea immaginaria dell’orizzonte non è facile e dopo ogni avvallamento o curva si ripresenta sempre nella stessa forma: piatta e monotona. Vento in crescendo sino a Las Grutas, dove chiedo ospitalità ad una stazione dei pompieri. Rimpallato per via delle responsabilità connesse, vengo indirizzato ad un alloggio dove è presente una colonia di ragazzi in vacanza per l’estate. Non posso piantare la tenda neppure qua e vengo indirizzato ad un posto di polizia poco distante, ma appena inserisco la chiave nel quadro vengo invitato in un alloggio un po’ trascurato, ma per me perfetto!
Niente acqua calda, polvere un po’ dappertutto, ma non posso lamentarmi visto il freddo della notte mi sarebbe toccata la tenda e… Conosco il manager che ha una Gilera 400 cc. (modello sconosciuto in Italia) e presto vorrebbe fare un viaggio verso il Centro America, così gli regalo alcuni attrezzi che ho con la speranza che non gli servano mai… Ci salutiamo con due sorrisi stampati in faccia, non credo ci sia modo migliore.
Punto verso Puerto Madryn per visitare la famosa Peninsula de Valdes, scarico i bagagli a casa di un ragazzo contattato tramite Couchsurfing e via alla caccia di balene e leoni di mare. Peccato il cammino sterrato suggeritomi per raggiungerla non proprio amichevole: pietre dappertutto (e non sarebbe un problema) appoggiate su un quantitativo abbastanza “importante” di sabbia. Come risultato la moto si muove da tutte le parti e il vento non aiuta. Ci metto 45 min a fare 40 km e quando finalmente raggiungo l’accesso alla Penisola mi ritrovo con una situazione ancora peggiore. Il clima arido non aiuta e anche le auto hanno difficoltà a gestire l’inerzia direzionale.
Che frustrazione: tanta strada (e un biglietto d’accesso non proprio “amichevole”) per non poter raggiungere le punte che speravo. Mi fermo a Puerto Piramides e mi si avvicina un moto viaggiatore spagnolo su di una Tiger. Birretta, quattro chiacchiere e mi racconta del suo viaggio, iniziato da poco più di un mese a Buenos Aires, che lo vedrà marciare sino ad Ushuaia e poi in Alaska. Sembra che condividiamo parecchie cose.
Anche lui è carico di bagagli e quando si pianta con la ruota anteriore in un cumulo di sabbia concorda con me che per le nostre moto è più complicata del previsto. Un giro in escursione ci costerebbe un’ecatombe e dovremmo condividere l’auto con qualcuno, così iniziamo a chiedere in giro e compaiono due tedeschi con un furgone 4X4 spedito direttamente dalla Svizzera. Ci offrono di raggiungere i punti più remoti tutti insieme l’indomani, così ci dirigiamo verso un campeggio e mi tocca “scroccare” un sacco a pelo a loro e un posto in tenda allo spagnolo, visto che tutto il mio armamentario è a 95 km da dove sono ora. Che frustrazione! Mi sono portato dietro una casa intera per migliaia di chilometri ed ora…
Cucino un piatto di pasta alla bell’e meglio e rimango stupido dalle mie capacità “campeggiesche”. L’indomani la Penisola si manifesta in tutto il suo splendore fatto di sole, sabbia, vento, guanaco, ma soprattutto leoni di mare (in quantità) ed orche (intente a ridurre la quantità di questi ultimi). Peccato le balene in questo periodo passino lontano dalla riva: non sono riuscito a vederle in tre occasioni in Australia, sembra che siano timide nei miei confronti… Spettacoli da documentario in un contesto fatto di mare e rocce stratificate con miliardi di molluschi, conchiglie e resti fossili databili sino a dieci milioni di anni fa. È bello, ogni tanto, ricordarsi di essere solo di passaggio e di non necessitare dell’attenzione di nessuno: ottime riflessioni anti antropocentriche di cui faccio sempre tesoro.