sono stato benissimo da Maja, ho trascorso dei giorni in tranquillità e la sensazione che avevo era di benessere, quasi non mi trovassi là per caso e potessi prolungare la mia permanenza per tanto altro tempo. Invece no: un motivo per partire ce l’avevo. E ce l’ho ancora.
In questi giorni ho messo un po’ da parte le riflessioni personali e ho fatto semplicemente il turista. Non che ci sia qualcosa di male, tuttavia mentre viaggiavo verso il confine ho provato un senso di ‘mente sgombra’ che mi ha stupito. Di solito quando guido rifletto su cose strane, soprattutto durante i precedenti chilometri. Il che non è il massimo: dovrei concentrarmi sulla guida e basta! Eppure… per tornare un po’ ai veri motivi di questo viaggio ho scelto di non fare l’autostrada: ne ho fatta troppa fino a Maribor e mi sono perso un po’ di meraviglie che il paesaggio sloveno ha da offrire.
Difatti mi sono gustato delle statali dal manto stradale perfetto e un mondo colorato di verde. Alla dogana sbaglio ingresso e l’ufficiale mi redarguisce: già prevedo rogne, invece una volta mostratogli il documento diventa sorridente e mi dice (in inglese): “Com’è possibile che sei Italiano e guidi la moto sbagliata?! Dovresti essere su una Stelvio o una Multistrada!” E iniziamo a ridere tutti e due! È appassionato di MotoGP e tifa per Simoncelli… Ci stringiamo la mano e… non so com’è, ma credo di aver fatto bene a sbagliare ingresso!
In Croazia non si nota un gran cambiamento, almeno di paesaggio e conformazione delle case, ma sento che piano piano mi sto addentrando in qualcosa di importante. In definitiva, ce la sto facendo: sono di nuovo in viaggio! È ancora tutto abbastanza confuso, poco chiaro, ma piano piano sento che alcune tesserine stanno andando al loro posto. Ne ho tanta di strada da fare e non mi riferisco ai chilometri.
Stasera ho voluto cimentarmi nel ruolo del turista fai da te. Avevo promesso a mamma e papà che non mi sarei avventurato, da solo, in situazioni strane. Eppure sentivo che potevo giocarmi la carta del ‘contatto con la natura’.
E così tenda, fornelletto da campo (quello realizzato e testato con Pierfrancesco), sacco a pelo e un boschetto pieno di ragni e zanzare. Senza dimenticare le ghiande che cadono come bombe! E così una notte diversa da solito… a partire dalla cena: il fornelletto funziona pure troppo bene, il problema sono le buste di risotto da far invidia ad un divorziato tedesco di mezza età. Ma per una volta posso pensare a riempire lo stomaco senza troppe pretese…
E domani si riparte per Belgrado. Senza fretta… vediamo quali pensieri mi verranno in mente, per ora il mio viaggio è ancora un libro bianco…