Venire fuori dal Paso del Agua Negra mi ha ricordato tante cose: l’essere umano è molto meglio di quello che i media vogliono farci credere, il bello dei viaggi è negli imprevisti e se si è positivi si incontrerà sempre la persona giusta al momento giusto!
Un infinito grazie al signor Jorge che lavora per la viabilità cilena: ex meccanico appassionato di auto d’epoca, è la persona giustissima al momento giustissimo nel luogo un po’ meno giusto… sempre dell’Infernillo stiamo parlando, però a me va bene così!
Mi rimedia quattro candele nuove da sostituire alle originali ormai all’ammazzacaffè, poi mi da una mano a capire che il problema non è solo dovuto ad esse: anche la pompa della benzina è alla frutta, dobbiamo escluderla con un by-pass (donatomi dal mitico Werter in Australia, quanto vorrei abbracciarlo ora!!!) e via a sgomitare fra curve, vento, nubi, motore che ancora va a singhiozzo e la sensazione di essere a quasi cinque chilometri sul livello del mare con il tramonto arrembante e praticamente nessuno intorno a me.
Arrivo al confine stanco e incredulo: gli ufficiali doganali argentini mi stavano aspettando da due giorni e, sebbene avvisati dai colleghi cileni, non si capacitano di come mi abbiano lasciato in mezzo al nulla senza intervenire. Anche io storco il naso, ma ormai ne sono fuori e mi va bene così.
A Rodeo posso felicitarmi dello scampato pericolo con dei posti meravigliosi mostratimi dal mio ospite e resto veramente a bocca aperta! Il Tempio del Vento è semplicemente meraviglioso, così come la strada che mi porta verso Chilecito, dove rincontro i miei amici Mauro e Niklas.
Per via del mio problema meccanico devo lasciarli girovagare per il circondario e risalire verso Salta, con un timido tentativo di conoscere il cammino verso Cachi, ma alla vista di quintali di sabbia, la giacca impregnata di sudore e il vento alle spalle che fa andare su di giri la ventola, a malincuore, faccio retromarcia e mi dirigo verso la più sicura via trafficata ed asfaltata, altrettanto bella grazie a paesaggi da cardiopalma.
Attraverso Salta sotto un diluivo universale che mi fa attraversare il centro cittadino con 30 cm di acqua e finalmente raggiungo San Salvador de Jujuy, dove il buon Miguel Angel (meccanico impareggiabile) mi aiuta a mettere mani alla moto. C’è molto più di quel che pensassi da fare e il suo occhio esperto scopre dettagli di cui non avevo idea.
I giorni passano e i lavori si susseguono, ma soprattutto c’è una nuova pompa della benzina che deve arrivare da Buenos Aires… capodanno in famiglia quindi, ma non la mia, la sua! Che sia un anno nuovo bello, ricco di soddisfazioni, strade e possibilmente senza più rogne meccaniche!
Bravo Massi!