Familiari sonemi…
1800 km di strada possono essere tanti o pochi, dipende da come si vedono. O da come si vivono. Avere una meta ben definita in testa aiuta, o no?
1800 km di strada possono essere tanti o pochi, dipende da come si vedono. O da come si vivono. Avere una meta ben definita in testa aiuta, o no?
Un fiume giallo, sonoro ed inarrestabile, si staglia dinanzi a me nella metropolitana: siamo tutti diretti al Fifa fan fest di Copacabana! Sognavo questo momento da mesi… quasi non credo di esserci riuscito! Questo viaggio mi sta portando ai confini della mia fantasia ed oltre… dovrò elaborare nuovi sogni, eleggere nuove mete, inventarmi nuovi nomi e colori per spingermi ad andare oltre.
I primi chilometri Brasiliani mi vedono letteralmente danzare sull’asfalto, felice come non mai di scoprire anche questo immenso Paese che rientrava nelle mie desiderata da tempo. Gironozolo un po’, poi raggiungo la vicina Cascavel, dopo essermi goduto ogni singolo centimetro di asfalto sin qui.
L’aria è fredda, il sole proprio non vuole saperne di mostrarsi in tutta la sua magnificenza ed io ringrazio che i miei ospiti vendano anche pelli di capra, altrimenti la mia notte sarebbe stata ben più fredda. Il vento ha strappato il telo dalla mia bella che è quasi completamente bagnata, pioggia ed umidità completano il quadro grigio della giornata.
Fa freddo, la stanza è buia e non c’è corrente. Lo schermo del PC rischiara la stanzetta che mi ospita, gremita di minerali e chincaglieria. Gli attrezzi si mischiano su di una tavola bianca e logora, fuori qualche auto troppo frequente rompe il silenzio dei monti che mi ospitano. E tutto questo grazie ad un cavo d’acciaio…
Cammino per strada e mi godo il sole che mi fa socchiudere gli occhi, la maglia che mi si attacca alla schiena bagnata e la brezza marina. In spalla uno zaino strappato che a fatica custodisce il poco contenuto al suo interno, ma mi basta che viva ancora qualche ora. Cammino verso il quartiere di Playa Ancha su di una bellissima altura che mi rivela una città che si estende a perdita d’occhio sule colline circostanti, affacciandosi sul mare.
È un po’ che non aggiorno il sito e sinceramente oh avuto i miei buoni motivi… Lasciare l’Australia mi ha incasinato parecchio le cervella e cambiare vita, nuovamente, dopo due anni in cui ti abitui ad un sacco di cose che devi lasciare…
…ecco cosa comparirebbe sul tachimetro dell’Australia, in data 2 febbraio 2014. Oggi mi trovo a scrivere una pagina importante del mio diario personale, oltre che di quello del sito.